Pensavo che la difficoltà maggiore fosse uscire viste le swell, peraltro fantastiche da surfare, che si avvicendvano davanti all'ansa dove stavano ormegggiatte le barche dei pescatori.
Invece l'uscita, grazie all esperienza dei due marinai locali è risultata agevole mentre il passaggio del capo al rientro si è rivelato come uno dei mari più turbolenti, una vera e propria pentola a pressione, con onde che arrivavno da tutte le parti per il fatto che navigando sottocosta oltre a quelle provocate dal vento subivamo anche quelle di risacca.
Qui ho avuto la conferma di tutti iracconti dei velisti che si sono avvicinati a queste coste. Se con il Monsone da sud est che sull isola gira a sud ovest le onde sono di sei metri queste, del monsone di nord est erano poco di meno.
Ho timonato per tutta l' andata con il mare di poppa surfando le onde con questa specie di canoa lunga piùdi 10 metri con la prua molto alta per affrontare il mare. Nonostante gli sbandamenti che presagivano dei capovolgimenti la barca tornava ogni volta nel suo assetto e in rotta. 3000 anni di uscite in questo mare hanno sancito che questo sia il miglior shape per le barche per affrontare questo mare.
Comunque sia vale la pena visitare Shoab per almeno 4 motivi:
- la spiaggia e bellissima e deserta
- la laguna di mangrovie
- la presenza dei delfini che stazionano subito dopo il capo...
- la costa da ammirare lungo la navigazione simile al gran canyon
Nessun commento:
Posta un commento