SOQOTRA

An important source of biodiversity, 75% of the island’s land area consists of protected sanctuaries and parks,

Spectacular scenery,

An untouched wonderland.



giovedì 31 dicembre 2009

Tanti Auguri di Buon Anno


Nonostante qui la situazione stia peggiorando di ora in ora Auguro a tutti amici, Yemeniti, e resto del mondo un sereno 2010!


Siamo sulla terrazza del Burj Al Salam hotel dove abbiamo incontrato un gruppo di italiani a cui e saltato il programma per imminenti attacchi nel sud dello Yemen fra Al Mukalla e Aden da parte di forze congiunte americane e yemenite.



Aspettando la fine dell`anno...

Sanaa : risveglio al canto dei Muezzin


La finestra della camera



veduta dell`Hotel


Gia prima dell alba sono cominciati i canti dei Muezzin.
Ha cominciato uno poi si sono susseguiti rincorrendosi molti altri.

Mattinata al suk



Volo Instanbul Sana`a


Da Istanbul si vola su Sana'a, la capitale dello Yemen, con la Turkish Airlines.
La distanza è circa 3500 km, la durata del volo è di 4 ore e mezza poco piu. La velocità media la lascio calcolare a voi.
L' unica cosa che ho notato è che la rotta fa una specie di S anzichè andar giu dritta per il meridiano. Di sicuro non passa per Israele ma no so se questo è il motivo determinante. Mi era già capitato in passato che compagnie aeree arabe evitassero i territori.

Comunque a Sana'a si arriva all`una di notte e cosi non la si può ammirare dall'aereo.


Per la cronaca sul volo c'erano quattro italiani, due ragazze da sole e una coppia.
Gli stranieri hanno rinunciato allo Yemen...

Non avendo fatto il visto prima in Italia lo si può fare all arrivo pagando 50 US$.

mercoledì 30 dicembre 2009

Instanbul full immersion




Topkapi Palace, Ayasofya, Blue Mosque, Sultanamet e mercato del pesce cirondati da moltissimi italiani, russi, giapponesi, spagnoli, francesi, americani.



Questa in sintesi la full immersion di un giorno ad Instanbul citta' cosmopolita che ben rappresenta il multiculturalismo e la convivenza fra diverse fedi e culture.
D'altronde basta guardare alla sua storia.
Troppe le costruzioni nuove ...peccato si
E arrivato lo shuttle bus a presto...
Seguira racconto

Le mura di Sana'a

PASOLINI


Le mura di Sana'a
1970-71.

Documentario in forma di appello all'UNESCO

Regia e commento Pier Paolo Pasolini; fotografia Tonino Delli Colli; montaggio Tatiana Casini Morigi.
Produzione Rosima Amstalt; produttore Franco Rossellini; pellicola Kodak Eastmancolor; formato 35 mm, colore; macchine da ripresa Arriflex; sincronizzazione Cinefonico Palatino.
Riprese domenica 18 ottobre 1970, esterni Sana'a (Yemen del Nord), Adramaut (Yemen del Sud); durata 13 minuti e 20 secondi.

I commenti

Nel corso della lavorazione del Fiore delle Mille e una notte, alla fine delle riprese effettuate nello Yemen, Pasolini girò il film-documentario Le mura di Sana'a.

Era l'ultima domenica che passavamo a Sana'a, capitale dello Yemen del Nord, disse Pasolini. Avevo un po' di pellicola avanzata dalle riprese del film. Teoricamente non avrei dovuto possedere l'energia per mettermi a fare anche questo documentario; e neanche la forza fisica, che è il requisito minimo. Invece energia e forza fisica mi son bastate, o perlomeno le ho fatte bastare. Ci tenevo troppo a girare questo documento. Si tratterà forse di una deformazione professionale, ma i problemi di Sana'a li sentivo come problemi miei. La deturpazione che come una lebbra la sta invadendo, mi feriva come un dolore, una rabbia, un senso di impotenza e nel tempo stesso un febbrile desiderio di far qualcosa, da cui sono stato perentoriamente costretto a filmare. Ma è chiaro che se volessi veramente ottenere qualcosa, dovrei dedicare a questo scopo la mia intera vita. Son cose che qualche volta si pensano ma poi non si fanno. Frustrazione terribile, ma consolata dal pensiero che ci sono persone che, in realtà, per mestiere dovrebbero occuparsi di questi problemi e che dunque la responsabilità è dovuta a loro
Ma intanto ogni giorno che passa è un pezzo delle mura di Sana'a che crolla o vien nascosto da una catapecchia 'moderna'. È uno dei miei sogni occuparmi di salvare Sana'a ed altre città, i loro centri storici: per questo sogno mi batterò, cercherò che intervenga l'Unesco .

La Rai ha riproposto le suggestive immagini di questo film-documentario, tra le quali sono grandemente apprezzabili soprattutto quelle che mostrano in infiniti dettagli i particolari dei palazzi antichissimi della città (le forme e le decorazioni delle finestre e delle sovrastrutture poste in alto ai palazzi stessi che per qualche aspetto ricordano i pizzi delle decorazioni di alcune case veneziane e le tinteggiature uniformi e calde , tutti simboli di una grande ed evoluta cultura).
Notevole e commosso è il commento di Pasolini, che, utilizzando la sua stessa voce, si appella all'Unesco perché protegga quelle bellezze, le conservi e le salvaguardi quali patrimonio storico-culturale dell'intera umanità.

martedì 29 dicembre 2009

Tra due ore si parte

Malpensa volo Turkish airline - quelle pubblicizzate da Kevin Kostner dove ti trattano come una star - staremo a vedere.

Il check in l'ho fatto on line. C'erano solo 10 posti già occupati. O non c'è ancora l'abitudine a farlo on line altrimenti per un Booing 737 partire cosi vuoto in periodo di ferie sarebbe un vero spreco.

Ho controllato il costo del biglietto online ieri sera ed era già salito di 200 euro rispetto a due giorni prima. Quindi presumo si stia riempendo.

Atterraggio previsto ad Istanbul per le 21,30

Un giorno ad Istanbul e ripartenza il giorno dopo alle 19,40 per Sana'a.

Arrivederci

lunedì 28 dicembre 2009

Il giorno della partenza

Sono ancora sveglio e sto raccogliendo le ultime informazioni, ma si sta facendo tardi, e il giorno della partenza è già arrivato: è questo.
Devo andare a dormire per non partire già senza forze. Quelle mi serviranno per affrontare le incognite del viaggio.
Stasera ho letto la notizia che l'aviazione americana ha bombardato alcuni accampamenti nello Yemen del Sud dove si presume vi siano dei campi di addestramento di Al Quaida.
Il sito della Farnesina sconsiglia la partenza.

La mia personale impressione è che se uno, per qualsiasi motivo intende visitare questa parte di mondo, questo potrebbe essere l'ultimo dei periodi buoni.

Qualche consulente della CIA suggerisce che dopo l'Afganistan toccherà allo Yemen.

Non sarò sicuramente in grado di verificarlo ma un idea conto di farmela.

Buona notte

sabato 26 dicembre 2009

SOCOTRA by Yemen Airways

Socotra isola selvaggia e affascinante.

Socotra, isola nel golfo di Aden, è grande circa 3 mila 600 chilometri quadrati e si trova a circa 500 chilometri dalla costa yemenita.

Aperta al turismo solo di recente, l'isola è un luogo unico al mondo e possiede un patrimonio naturale raro e preziosissimo.
Socotra presenta infatti una sorprendente varietà di paesaggi naturali. Montagne che si gettano a picco sul mare, pianure ricoperte di palme e canneti un'invidiabile barriera corallina, spiagge incontaminate. Altopiani di roccia calcarea e profondissime gole. Ambienti tanto eccezionali quanto fragili, che sono rimasti inviolati per migliaia di anni. Un vero e proprio paradiso per naturalisti, botanici e appassionati di bird watching.

Socotra stupisce innanzitutto per la unicità della flora che le dona un aspetto primordiale.

Con le sue 850 specie di piante da fiore e felci, di cui ben 275 endemiche, l'isola può essere a ragione considerata fra le più importanti al mondo dal punto di vista botanico. Particolarmente interessanti i canyon di Dik Sam et Daroho, che possono essere visitati con guide locali autorizzate. Le specie endemiche di volatili presenti rappresentano un ulteriore elemento distintivo dell' isola, che ospita ben 20 specie di uccelli (ad oggi registrate) di cui sei endemiche.

La popolazione locale ha vissuto in semi isolamento per quasi 300 anni sviluppando una propria lingua il socotri, vivendo essenzialmente grazie alla pastorizia alla pesca e a commercio di aloe.

Da diversi anni, il governo dello Yemen presta grande attenzione allo sviluppo delle proprie coste e delle proprie isole tanto che queste sono state oggetto anche nel dicembre 2004 di una conferenza internazionale che ha visto la partecipazione di oltre 340 delegati fra rappresentanti locali, associazioni e potenziali investitori yemeniti e internazionali. La conferenza, che ha avuto luogo nella capitale San'a, è stata un'opportunità per discutere il potenziale turistico delle isole e soprattutto un'occasione importante per trattare temi impegnativi quali la necessità di salvaguardare il patrimonio naturale e di accompagnare uno sviluppo turistico eco-compatibile con un miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali.
Proprio per questo, nel 2002, attraverso la cooperazione tra il governo dello Yemen e diversi governi europei e dell'area mediorientale, è stato costituito un programma internazionale di salvaguardia, il Socotra arcipelago conservation and development program (Acdp), realizzato dal ministero delle politiche di pianificazione e sviluppo dello Yemen e dallo United Nations development programme (www.socotraisland.org).

mercoledì 23 dicembre 2009

YEMEN

Yemen
Ordinamento politico: Repubblica presidenziale bicamerale
Capitale: San'a
Superficie: 527.970 Kmq (quasi il doppio dell'Italia)
Popolazione: 20 milioni
Etnie: 95% arabi yemeniti, 5% altri (arabi africani, asiatici, europei)
Religione: musulmani sunniti (religione di stato), sciiti zaidi, altri
Export: petrolio, cotone, caffè, pesce
Mortalità infantile: 70 per mille
Speranza di vita: 59 anni i maschi, 63 le femmine
Alfabetizzazione: media 50,2 %, maschile 70,5%, femminile 30%
Popolazione sotto la soglia di povertà: 45.2%
Debito estero: 5,4 miliardi di $, 46.4% del Prodotto interno lordo
Spese militari: 7,8% del Pil (Italia: 1,6%)
Società
La società yemenita è ancora oggi intrinsecamente tribale e i villaggi sono il centro del potere delle varie tribù, spesso in conflitto reciproco. A partire dall’unificazione del Paese il paese ha iniziato un processo di modernizzazione e di apertura verso il mondo esterno. La maggior parte della gente indossa ancora gli abiti tradizionali e mantiene il costume di assumere il Qat, una pianta narcotica, durante i pomeriggi.
Il tasso di disoccupazione è alto e una larga fetta della popolazione vive in condizioni di povertà; l’alto tasso di incremento demografico complica ulteriormente la situazione. Altro problema della società yemenita è la facilità del reperire armi sul mercato: stime del governo parlano di 60 milioni di armi su una popolazione di 19 milioni di persone.


Geografia
Lo Yemen si trova sull’angolo meridionale della penisola arabica, è diviso in tre regioni: il Tihama, una striscia di terra lungo la costa del Mar Rosso. La regione centro occidentale è montagnosa e vi si trova il monte Jebel an-Nabi Shu’ayb (la vetta più alta della penisola), mentre la parte orientale è desertica ed è nota come Rub’ al Khali (il settore vuoto). Tra il deserto e le montagne c’è una zona fertile dove si trova la coapitale San’a, Lo Yemen confina con l’Arabia Saudita e con l’Oman, ma i confini tra questi stati, come anche quello marittimo con l’Etiopia, sono ancora contesi.


Economia
Lo Yemen è uno dei paesi più poveri del Medio Oriente, ha conosciuto una fase di crescita economica a partire dal 2000 con una serie di riforme tese a modernizzare le strutture economiche del Paese, ma la sua redditività è legata prevalentemente all’esportazione del petrolio.


Politica
L’attuale presidente, Ali Abdallah Salih, è stato il primo democraticamente eletto e il leader più longevo della storia del paese. Saleh ha vinto anche le elezioni del ’99 con una maggioranza schiacciante, ma all’opposizione non venne concesso di esprimere una candidatura. L’adesione alla guerra al terrorismo degli Usa ha condizionato molto la vita politica del paese, l’esercito yemenita è stato addestrato da squadre speciali Usa, che dal 2002 hanno potuto operare sul territorio del Paese. Dall’agosto dl 2004 una nuova area di crisi si è creata nella provincia di Sa’ada e nelle zone del nord ovest, dove si sono affermati gruppi di ribelli sciiti zaidi, contrastati duramente dall’esercito.


Mass Media
Il ministero delle Comincazioni controlla il contenuto di tutte la trasmissioni tv e radio grazie alla Public Corporation for Radio end TV. Nella carta stampata il governo gestisce direttamente diversi giornali e anche le pubblicazioni indipendenti sono sottoposte al controllo ministeriale attraverso le stamperie.
A causa dell’alto livello di analfabetismo i media più diffusi sono televisione e radio, le frequenze di diverse stazioni Saudite e Omanite si captano anche sul suolo Yemenita. Tra le fonti di informazione più importanti: i quotidiani Al Thawrah, Yemen Times, Yemen Observer e al Ayyam, e l’agenzia stampa Yemen News Agency (Saba).


Storia
Lo Yemen ha fatto parte dell’impero ottomano fino al 1918, dopo la dissoluzione dell’impero ottomano gli Inglesi colonizzarono la parte meridionale del Paese dal 1939 al 1967, senza fare molto per lo sviluppo della regione, mentre le aree del centro e del nord diventa un territorio indipendente e retto dagli Imam Yahia e Ahmad. Nel ’62 l’imam Ahmad muore e suo figlio fonda la tra la Repubblica Araba dello Yemen (YAR), dando con ciò inizio ad una guerra civile che durerà per otto anni tra i repubblicani, appoggiati dall’Egitto, e le forze monarchiche supportate da gran Bretagna e Arabia Saudita e vedrà la vittoria dei repubblicani al prezzo di 10mila vittime. Nel ’67 nasce, nel sud del Paese, la People’s Democratic Republic of Yemen (PDRY), il primo stato marxista nel mondo arabo e per diversi anni inizia una serie di scontri di confine tra lo YAR, (governato, a partire dal ’78 da Ali Abdullah Salih) e il PDRY. Nel 1990 viene instaurata la Repubblica Unificata dallo Yemen, con Ali Abdullah Salih alla presidenza. Tra la fine del ’93 e il ’94, anche a causa della mancata integrazione dei due eserciti si riaccende la rivalità tra nord e sud, quest’ultimo sostenuto dal vice presidente Ali Salim al Baid. Nel maggio 2004 al Baid dichiara l’indipendenza del sud, che Ali Abdullah Salih non riconosce; ma già nel luglio le forze del nord prendono la città meridionale di Aden, costringendo i secessionisti in esilio.
Nell’ottobre 2000 un attacco di al Qaeda colpisce la nave vascello americana USS Cole e una bomba colpisce l’ambasciata britannica. Nel novembre 2001 il presidente Saleh aderisce alla campagna antiterrorismo lanciata da G.W.Bush in seguito all’attacco delle Twin Towers e all’inizio del 2002, oltre 100 studenti islamici stranieri, sospettati di far parte della rete di al Qaeda, vengono espulsi. Dall’estate del 2004 sono ripresi gli scontri nell’area nordoccidentale del paese, tra le truppe governative e i sostenitori del predicatore sciita Hussein al Houthi, in cui perdono la vita diverse centinaia di persone. In settembre al Houthi viene ucciso e nel marzo del 2005 nella provincia di Saa’da riprendono gli scontri tra forze governative e gli ex seguaci di al Houthi, guidati ora dal padre Badr al Din al Houthi. Anche in questo caso le vittime, specie tra i ribelli, sono centinaia.

martedì 1 dicembre 2009